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Caro lettore, bentrovato!

Negli ultimi mesi, abbiamo notato un’attenzione crescente verso le CER, le comunità energetiche rinnovabili.

Il concetto, alla base di una comunità energetica, è tanto semplice, quanto straordinario: condividere energia, per moltiplicare i benefici delle rinnovabili, sia per l’ambiente, che per le persone.

Un’idea talmente virtuosa, che sta prendendo lentamente piede e promette di diffondersi: stando a quanto afferma in questa intervista Giuseppe Milano, ingegnere e giornalista ambientale, segretario generale di Greenaccord onlus, si stima di avere, entro il 2027, circa 20.000 CER.

Il dato è impressionante, soprattutto se confrontato alle 100 CER che si contavano a inizio 2024.

Complice di questa diffusione è sicuramente il Decreto CER, introdotto proprio il 24 gennaio 2024, che apre alcune interessanti possibilità, offrendo vantaggi sia a privati, che aziende.

Nei paragrafi che seguono, troverai una sinstesi del Decreto Cer, con l’obiettivo di fornirti il distillato delle nozioni più importanti.

Potrai approfondire, di volta in volta, tramite i link alle fonti ufficiali, che forniremo, quando necessario.

Buona lettura!

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER): il futuro sostenibile è a portata di mano

Le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano un modello innovativo di produzione e consumo di energia, basato sulla collaborazione e sulla sostenibilità. Il principio su cui si basano è abbastanza semplice: i menbri sono collegati alle stessa cabina primaria e condividono l’obiettivo di promuovere l’energia rinnovabile e la sostenibilità.

Essere parte di una CER offre numerosi vantaggi:

  • Risparmio economico: riducendo la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali e condividendo i costi di produzione, i membri possono ottenere significativi risparmi sulle bollette.
  • Sostenibilità ambientale: le CER contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla lotta ai cambiamenti climatici, promuovendo l’utilizzo di fonti di energia pulita e rinnovabile.
  • Autosufficienza energetica: condividere energia rinnovabile riduce la dipendenza dalle grandi compagnie energetiche e di aumentare l’autosufficienza energetica delle comunità locali.
  • Collaborazione e partecipazione: attraverso la condivisione dell’energia, la collaborazione tra i cittadini  accresce il  senso di comunità, promuovendo la partecipazione attiva alla transizione energetica.

Questa pagina del GSE è molto utile, perché offre una panoramica “in pillole” sulle CER.

Se, però, cerchi informazioni più approfondite, in questa pagina, sempore del GSE, trovi informazioni molto più esaustive sulle configurazioni per l’autoconsumo diffuso. 

 

Cosa si sta facendo per promuovere le CER: i contributi del PNNR e le tariffe incentivanti

Come abbiamo detto nel paragrafo introduttivo, l’Italia sta promuovendo attivamente lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili attraverso una combinazione di incentivi economici e strumenti normativi.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha stanziato un contributo a fondo perduto pari al 40% per sostenere la realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile all’interno delle CER ubicate nei comuni con meno di 5.000 abitanti.

Questo incentivo ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle comunità energetiche nelle zone rurali e meno urbanizzate, contribuendo a ridurre il divario energetico e a promuovere lo sviluppo sostenibile dei territori.

Oltre a questo, il PNNR si avvale anche di un altro strumento: una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa dalle CER a livello nazionale. Questa tariffa garantisce un ritorno economico agli investitori e incentiva la produzione di energia pulita, rendendo le CER un’opzione sempre più attraente sia per i cittadini che per le imprese.

Proprio grazie a questi strumenti, il nostro Paese il nostro paese compirà, nei prossimi 5 anni passi significativi verso la transizione energetica, promuovendo un modello di produzione e consumo di energia più sostenibile e decentralizzato.

 

Come accedere ai contributi a fondo perduto del PNNR?

Possono accedere agli incentivi le CER situate in comuni con meno di 5.000 abitanti. L’obiettivo di questa limitazione è favorire lo sviluppo delle comunità energetiche nelle zone rurali e meno urbanizzate, contribuendo a ridurre il divario energetico e a promuovere la transizione ecologica.

Quali impianti sono ammissibili?

Gli impianti che possono beneficiare dei contributi sono quelli a fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, che rispettano determinati requisiti di potenza e di efficienza energetica. È possibile sia realizzare nuovi impianti che potenziare quelli già esistenti. Inoltre, gli impianti devono essere collegati alla stessa cabina primaria e rispettare le normative in materia di sicurezza e tutela ambientale.

Come funziona l’erogazione del contributo? Il contributo a fondo perduto può coprire fino al 40% dei costi ammissibili per la realizzazione dell’impianto. L’importo esatto del contributo varia in base alla potenza dell’impianto e alle spese sostenute.

Per impianti fino a 200 kW, sono disponibili due opzioni: un’anticipazione del 10% o l’erogazione dell’intero importo. Per impianti di potenza compresa tra 200 e 1000 kW, la flessibilità è ancora maggiore, con la possibilità di scegliere tra un’anticipazione, un’erogazione parziale (40% del totale) o l’erogazione dell’intero importo in un’unica soluzione.”

Quali sono le spese ammissibili?

Il contributo può coprire una vasta gamma di spese, tra cui:

  • Acquisto e installazione di pannelli fotovoltaici e altri componenti dell’impianto.
  • Sistemi di accumulo dell’energia.
  • Opere edili necessarie alla realizzazione dell’impianto.
  • Spese di progettazione e direzione lavori.
  • Collegamento alla rete elettrica.

L’erogazione del contributo avviene in più fasi:

  • Richiesta: il beneficiario deve presentare una domanda di contributo al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) attraverso il portale dedicato.
  • Istruttoria: il GSE verifica la completezza della documentazione e l’ammissibilità della spesa.
  • Concessione del contributo: in caso di esito positivo, viene emesso l’atto di concessione del contributo.
  • Erogazione: il contributo viene erogato in base a un calendario prestabilito, che può prevedere un’anticipazione e un saldo finale.

Tempistiche e modalità di accesso

È fondamentale rispettare le tempistiche indicate nel bando per presentare la domanda di contributo. Il termine per l’invio della richiesta è il 31 marzo 2025.

La richiesta deve essere trasmessa esclusivamente per via telematica attraverso il portale del GSE.

Qui trovi tutte le informazioni.

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Qualche nota su Geos Energia:
siamo nati nel 2006, da sempre lavoriamo solo ed esclusivamente nel settore fotovoltaico, ed ad oggi abbiamo raggiunto una maturita’ professionale che non e’ seconda a nessuno. Il nostro slogan e’ sempre stato “efficienza nel fotovoltaico” e chi si e’ affidato a noi in tutti questi anni sa cosa vuol dire. Grazie alla nostra organizzazione riusciamo ad essere sempre molto rapidi nelle nostre attivita’ e questo ci da un enorme vantaggio sulla concorrenza soprattutto quando “l’efficienza” riguarda bandi pubblici come in questo caso.

 

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“Io sono me più il mio ambiente

e se non preservo quest’ultimo

non preservo me stesso”

 

Josè Ortega y Gasset

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